
Riconosceremo la Palestina! Questo principalmente è quello che dice il popolo mondiale tranne i politici statunitensi, italiani e israeliani.
Riconosceremo la Palestina
Molti leader mondiali hanno pronunciato questa frase e mentre le piattaforme missilistiche cinesi danno cenno di risveglio, il nostro pensiero va al tempo. Il tempo è un essere strano e alcune volte ti sembra amico, alcune volte ingannatore doppio giochista. Molti leader hanno dichiarato che riconosceranno lo Stato Palestina a settembre, durante la riunione delle Nazioni Unite, forti di questi nobili sentimenti non si rendono conto di quanto possa essere tardi.
La decisione di Netanyahu
Mentre molti di loro traccheggiano da una data all'altra, Netanyahu è deciso di invadere totalmente Gaza facendola israeliana. Metà dell’esercito israeliano e i suoi generali, si oppongono all’invasione di Gaza per motivi etici, strategici e politici: timore di perdite elevate, rischio di escalation regionale, impatto sui civili, dubbi sull’efficacia a lungo termine e preoccupazioni per l’isolamento internazionale. Divisioni interne riflettono tensioni ideologiche e valutazioni operative divergenti. Netanyahu si fa forte della mano di Trump ma il mondo sta andando in un'altra direzione.
La Cina è stanca
La Cina, secondo fonti dell'intelligence, sta considerando il lancio di missili contro Israele come gesto estremo per dimostrare solidarietà alla Palestina. Comporterebbe sicuramente gravi conseguenze diplomatiche, destabilizzazione regionale, ritorsioni internazionali e danni alle sue ambizioni globali. Ma i molti sanno che, in questo preciso momento storico, la Cina dispone di un arsenale militare ed economico mostruoso, soltanto l'idea di un intervento di questo tipo, potrebbe far spegnere velleità israeliane e americane. Ora attendiamo il resto.
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