Meloni dovrebbe imparare il sovranismo craxiano... di Fabio Fiorina

Pubblicato il 24 luglio 2025 alle ore 16:31

Dopo una vastità indegna di promesse elettorali e non rispettate, dopo una propaganda pro sovranismo naufragato nel servilismo, Giorgia Meloni dovrebbe prendere insegnamento dal sovranismo craxiano. 

Il sovranismo craxiano

La notte di Sigonella, nell’ottobre del 1985, rappresenta uno dei momenti più emblematici della statura politica e della fermezza di Bettino Craxi come statista. In quell’occasione, l’Italia si trovò al centro di una crisi internazionale: un gruppo di terroristi palestinesi aveva dirottato la nave Achille Lauro, prendendo in ostaggio numerosi passeggeri, tra cui l’americano Leon Klinghoffer, che fu poi ucciso.

Dopo una complessa operazione diplomatica, i terroristi furono convinti ad arrendersi e furono intercettati su un aereo egiziano in volo, costretto ad atterrare nella base militare italiana di Sigonella. Gli Stati Uniti, guidati dal presidente Reagan, chiesero con forza l'immediata consegna dei dirottatori. Ma Craxi, allora Presidente del Consiglio, si oppose fermamente: rivendicò la sovranità italiana sul proprio territorio e sostenne che spettava alla magistratura italiana giudicare i crimini commessi, essendo l’Achille Lauro una nave battente bandiera italiana. 

Il vero leader sovranista

La decisione di Craxi fu storica: rifiutò di piegarsi alle pressioni americane e ordinò ai carabinieri e alla polizia italiana di circondare le forze speciali statunitensi che avevano tentato di prelevare con la forza i prigionieri. In un clima tesissimo, lo Stato italiano difese con fierezza il proprio diritto, senza cedere all'arroganza dell'alleato atlantico.

Questa vicenda dimostra la statura politica di Craxi come leader capace di anteporre la dignità nazionale agli interessi geopolitici altrui. Nonostante le enormi pressioni, scelse la legalità e il rispetto del diritto internazionale, riaffermando l’autonomia dell’Italia in politica estera in un momento in cui la subordinazione alla volontà statunitense era quasi una prassi.

La Meloni dovrebbe andare a scuola di craxismo

Craxi dimostrò anche una rara coerenza tra ideali e prassi politica. Era un europeista, un socialista riformista, e credeva in un'Italia forte, protagonista nello scenario mediterraneo e internazionale. Sigonella fu il simbolo di questa visione: un’Italia non supina, ma rispettata.

Pur tra luci e ombre, quella notte fa emergere un'immagine di statista risoluto, lucido e coraggioso. In un’epoca di leadership spesso debole o subordinata, la fermezza con cui Craxi difese la sovranità nazionale rimane un esempio potente di ciò che significa guidare uno Stato con orgoglio, responsabilità e visione.

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